È arrivato il freddo, il cielo grigio, il raffreddore. È il tempo in cui tra gli amici, in montagna ma anche negli eventi natalizi, torna prepotentemente il vin brulé(letteralmente, vino bruciato), bevanda servita rigorosamente calda a base di vino rosso. Oltre a rallegrare gli animi, ha numerose proprietà benefiche: è corroborante, riscaldante, disinfettante ed è un ottimo coadiuvante nella cura del raffreddore.
Checché se ne pensi, l'origine del vin brulé non è nordica, bensì mediterranea. Infatti, può essere considerato l'erede del conditum paradoxum, la cui ricetta è contenuta nel De re coquinaria, il ricettario del famoso buongustaio Apicio, patrizio romano contemporaneo di Tiberio, probabilmente nato intorno al 25 a. C., raffinato gastronomo e maestro di arti culinarie, che dedicò tutta la sua vita e i suoi averi ai piaceri della vita e in particolare della buona cucina.
Ecco come Apicio descrive la preparazione del conditum paradoxum: «Si mettono sedici libbre di miele nel vaso di bronzo, dove precedentemente sono stati versati due sestari di vino di modo che il vino si riduca durante la cottura del miele. Si fa scaldare su un fuoco dolce di legna ben secca e durante la cottura si mescola con un bastoncino, se ricomincia a bollire si rompe la bollitura con una spruzzata di vino, ma il liquido cessa di bollire anche quando si toglie dal fuoco. Quando si è raffreddato lo si rimette sul fuoco, si procede così per due o tre volte. Alla fine lo si toglie dal fuoco e lo si schiuma il giorno successivo. Allora si aggiunge quattro once di pepe tritato, tre scrupoli di mastice, una dragma di foglie di nardo e una di zafferano, cinque noccioli tostati di datteri e i datteri ammollati nel vino, s'innaffia dapprima con vino di qualità e in quantità sufficiente affinché l'impasto risulti dolce. Compiuta questa operazione, si versi sul tutto diciotto sestari di vino dolce, si metterà poi nel composto ottenuto i carboni ardenti».(http://www.gustosamente.com/article/apprezzate-la-nobilt-del-vin-brul)
Vino rosso 1 lt.
Cannella 2 stecche
Zucchero 200 gr.
Chiodi di garofano 8
Limoni 1
Arance 1
Noce moscata 1/2
Anice stellato 1
In un pentolino adeguato si mettano le scorze degli agrumi (bio ovviamente) evitando il bianco che rende amaro il tutto, lo zucchero e le spezie, quindi versare il vino e portare a lenta ebollizione finchè lo zucchero si sciolga completamente. Infine fiammeggiare per bruciare l'alcool.
La ricetta più spartana non prevede anice stellato, arancia e noce moscata, il risultato è comunque ottimo.
Per le dosi, ovviamente, si farà riferimento alle persone presenti, solitamente si misura a bicchieri il vino (uno a testa).
Il vino DEVE necessariamente essere un rosso corposo e ricco. Ideale il Barbera, Dolcetto d'Alba, Negramaro, Primitivo ed ogni altro rosso con carattere. Lo zucchero può essere sostituito in tutto o in parte con del miele.

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