Quando si dice "fare un brindisi" per indicare l'azione di alzare i calici prima di bere, augurando fortuna o festeggiando un avvenimento, ci si rifà ad un modo di dire che trae origine dalla lingua e dalla tradizione germanica. La parola brindisi è un termine derivato dalla frase tedesca"bring dir’s" che letteralmente significa "lo porto a te", intendendo "porto a te il bicchiere, bevo alla tua salute".
Un'altra formula utilizzata per accompagnare l'alzata dei calici è "Prosit!" che però nel tempo ha perso un po' di popolarità. Prosit, in latino, significa letteralmente “sia di giovamento” (è la terza persona singolare del congiuntivo presente del verbo latino prodesse, ossia giovare). Un tempo era la formula augurale che si faceva al sacerdote che tornava in sacrestia dopo la celebrazione della Messa.
Una leggenda vuole che la parola Brindisi derivi direttamente dalla città salentina, si narra che era il gesto augurale dei crociati prima della partenza. Sarebbe diventato poi "facciamo come a Brindisi".
Cin cin è l'esclamazione più comune in Italia all'atto del brindisi. Ha origini cinesi: deriva infatti da qǐng qǐng (请请;), che significa "prego, prego", promosso nell'uso anche per la somiglianza onomatopieca con il suono prodotto dal battere due bicchieri tra loro. Usato tra i marinai di Canton come forma di saluto cordiale ma scherzoso, fu esportato nei porti europei.

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