11 settembre 1973: Golpe In Cile.
Umbria IGT
Eppure conoscevo bene gli amici che mi avevano invitato in quel bellissimo giardino.”Sarà per il dopo” mi dicevo. La cena era in piedi, come si conviene nelle sere estive in giardino. Il piatto di plastica nella mano destra che fatalmente si piega sotto il peso del trancio di pizza e di qualche altra cosa. Devi essere un contorsionista per non far cadere tutto. Nella stessa mano il finto coltello, ovviamente di plastica, che non taglierebbe neppure il burro. Il bicchiere nell’altra, rigorosamente in bilico anche lui. E’ una delle occasioni in cui ti rendi conto di quanta necessità ci sarebbe di una terza mano. Il pane non ce la facevo a tenerlo. Dovevo riorganizzarmi. Il tovagliolo, ripiegato, era riposto provvisoriamente in tasca. E mentre si è in equilibrio precario arriva sempre il ritardatario che ti saluta tendendoti la mano. Per risposta un cenno del capo e un sorriso “mi manca anche la quarta mano, le altre tre sarebbero già impegnatissime” sorrido. Va bene lo stesso, la compagnia era piacevole, la musica anche. E, come in molte cene in piedi nelle serate estive, non si parlava si cose serie. Finalmente, solo amene facezie. Finchè uno degli amici mi si avvicina con la bottiglia incriminata e mi riempie il bicchiere all’orlo. Nel frattempo avevo guadagnato un gradino di cemento sul quale avevo riposto un po’ di cose e stavo tentando disperatamente e senza esito di tagliare il mio pezzo di pizza. Non ho riletto l’etichetta perché pensavo di sapere. Devo averlo guardato proprio male. “Non ti piace il rosato?” . Osservai con attenzione e mi resi conto del cambio di numero, non four, ma five. Pur non sapendo altro, sorrisi. “Non lo conosco”- tralasciando l’equivoco ovviamente - “Sei in Salento da una vita e non conosci il five roses? Inconcepibile”. Ovviamente mi informai in seguito, giusto per non rifare la figuraccia di quello che arriva dal nord e non si rende conto di dove si trova. Per caso, nella libreria di una preziosa amica, trovai un libretto che diceva di non ricordo quale anniversario del rosato.
Di caglio
vegetale, vincitore di più edizioni del British Cheese Awards, è prodotto con
latte vaccino. Al gusto è simile allo Stilton, forse con più carattere.
Le uve provengono da vigneti del Castello della Sala, situati tra i 200
e 350 metri s.l.m. su terreni argillosi, ricchi di fossili marini.