Marco propone:
Comtè su
letto di marmellata di arancia e cipolla accompagnato da un meraviglioso Chablis.
In quanto a formaggi, bene lo sappiamo, i francesi non sono secondi a nessuno:
"Comment voulez-vous gouverner un pays où il existe 246 variétés de fromage?" Si chiese il generale De Gaulle. (come volete governare un paese dove esistono 246 varietà di formaggi?)
Un pezzo nobilissimo di Francia arriva all’enogastronomia
Povero.
Una scheda recita:
Alla
fine della stagionatura (da 6 a 8 mesi) si presenta con una forma rotonda molto
grande del diametro di 55/75 cm, uno spessore da 8 a 13 cm e un peso che va dai
32 ai 45 kg (dunque leggermente superiore alla forma media di un Parmigiano
reggiano). Per ogni forma ci vogliono circa 600 litri di latte crudo. Come se
non bastasse ogni singola forma è tracciabile e viene controllata dopo la
stagionatura da un gruppo di assaggiatori ufficiali (che invidia!) che
attribuiscono un punteggio in base alle varie caratteristiche della forma, tra
cui l’aspetto della pasta e, più importante per la valutazione, le qualità
organolettiche. Solo con un minimo di 15 punti la forma avrà il diritto di
chiamarsi Comté Extra e le verrà applicata un’etichetta verde. Forme con
risultati dai 12 ai 14 punti avranno un’etichetta marrone, ma non si tratta di
problemi legati al sapore del formaggio. Le malcapitate con un punteggio
inferiore ai 12 punti non possono invece rotolare verso i banchi di vendita.
Finiscono dritti alla Bel (la Lactalis ne detiene il 24%) per la produzione di
fondute o formaggi da supermercato come “La vache qui rit” o il famoso
“Babybel”. Insomma, se i genitori danno ai loro pargoli insistenti un Babybel
invece che una fetta di comté, non solo lo pagano il doppio, ma i i marmocchi
sgranocchiano un Comté scartato per mancanza di qualità minima, poi fuso e
infine mischiato, colorato e rielaborato.
Nella zona del Comté dop
ruminano all’incirca 100.000 mucche di razza Montebéliarde (95%) e di Simmenthal
francese (5%). A vederle sembrano alquanto felici, perché godono di
un’alimentazione naturale a base di erbe fresche d’estate e di fieno e cereali
d’inverno. Per garantire qualità del latte, ogni mucca deve avere a
disposizione mediamente almeno un ettaro di pascolo. Così si evita di dover
ricorrere a mangimi di origine incerta.
Non penso accada per caso, basta rispolverare una vicenda iniziata nel 2004 a casa nostra: veniva utilizzato un tipo di soia ogm per l’alimentare le mucche da latte per la produzione di Parmigiano reggiano. Greenpeace accusa da anni il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano di aver permesso questa follia.
Non penso accada per caso, basta rispolverare una vicenda iniziata nel 2004 a casa nostra: veniva utilizzato un tipo di soia ogm per l’alimentare le mucche da latte per la produzione di Parmigiano reggiano. Greenpeace accusa da anni il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano di aver permesso questa follia.
TERRITORIO DI PRODUZIONE
Francia. Nel Massiccio del Giura,
costituito dai comuni dei dipartimenti del Doubs, del Giura, della Alta Saona
ed alcuni comuni dei dipartimenti dell'Ani, del Territorio di Belfort, della
Cà´te d'Or, dell'Alta Marna, della Saona, della Loira e dei Vosgi. La produzione del formaggio detto "in grandi
forme" risale a tempi remoti in questa regione che fu la provincia
della Franca Contea. Ne parlarono scrittori dell'antichità (Plinio), ma
anche del XV e del XIX secolo (Victor Hugo). La sua fama è attestata nei
“Bulletins Officiels de Cotations des Halles Centrales” di Parigi, in
quanto la valutazione era diversa da quella degli altri formaggi dello
stesso.
TECNOLOGIA DI LAVORAZIONE
Il latte crudo viene addizionato con caglio. In seguito alla
rottura, la cagliata, presamica, viene riscaldata a una temperatura di 53° e
tenuta in agitazione per almeno trenta minuti. Dopo l’estrazione, la pasta
trova posto nelle fascere per una pressatura. La salatura avviene a secco o in
salamoia.
Le notizie le
abbiamo ricavate da:
Il
Chablis è un ottimo bianco prodotto in
Borgogna, nel Comune di Chablis, appunto.
La
regione Chablis è la zona vinicola più
settentrionale della regione della Borgogna, in Francia. Le vigne intorno alla
città di Chablis sono quasi tutti Chardonnay, per un vino bianco secco rinomato
per la purezza del suo aroma e gusto. Il clima fresco di questa regione produce
vini con più acidità e sapori meno fruttati dai vini Chardonnay coltivate nei
climi più caldi, i vini hanno spesso una nota di "pietra focaia", a
volte descritto come "goût de pierre à fusil" ("degustazione di
gunflint") , e talvolta come "d'acciaio". Rispetto ai vini
bianchi dal resto della Borgogna, Chablis è in media molto meno influenzato dal
legno. Chablis di base è completamente senza legno, e vinificate in serbatoi di
acciaio inox. La quantità di maturazione in legno, se esiste, è una scelta
stilistica che varia ampiamente tra i produttori di Chablis. Molti vini Premier
Cru e Grand Cru ricevono un po' di maturazione in botti di rovere, ma in genere
il tempo in botte e la percentuale di barriques nuove è molto più piccola per i
vini bianchi della Côte de Beaune.Ottimo,oltre che con alcuni formaggi, anche con frutti di mare ed escargot.
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