Secondo accreditati studiosi sono di origine provenzale. Era
una pasta piuttosto spessa, tagliata a forma rotonda, incavata nel centro per
facilitarne l'essiccazione e la conservazione. Imbarcate sulle navi mercantili arrivarono in Puglia dove divennero
piatto locale per eccellenza e che gli angioini battezzarono “Orecchiette” per
la loro forma.
Altri le fanno nascere a Sannicandro di Bari, simili per
forma alle “orecchie di Haman”, un tipo di pasta di origini piemontesi occitane.
In Puglia, dove divennero praticamente bandiera gastronomica
riconosciuta a livello planetario, possiamo trovarle con il nome di: “strascinatt”
nel barese, “chiancarelle” nel tarantino, “stacchiodi” a Latiano.
La ricetta è “povera”: farina di grano duro, acqua e sale.
Si cucinano in molte varianti, la più classica è quella con cime di rapa.
Marco propone invece un piatto stupendo:
“Orecchiette alla crudaiola”
condite con Pomodori,
Basilico, Mozzarella, Caio ricotta, Olio EVO.
Accompagnato da un
freschissimo
Cardonnay di Cantele.
Vitigno a bacca bianca
definito l’internazionale per eccellenza, capace di dare ottimi risultati in
tutte le parti del mondo dove viene coltivato, regalando vini molto eterogenei
sotto il profilo organolettico e in base anche al tipo di elaborazione. Originario
della zona del Maconnies (Borgogna), dove tra l’altro è situato il piccolo
paese di Chardonnay, risulta particolarmente diffuso in Borgogna e nella
regione dello Champagne. Piccola curiosità ancora in cerca di conferma
scientifica: potrebbe aver avuto origine spontanea tramite l’ incrocio di due
vitigni, il Pinot nero e un vitigno originario della zona dei Balcani, lo
Gouaias blanc.
Dalla scheda Cantele
leggiamo:
COLORE:
Giallo paglierino con fugaci accenni verdolino.
NASO: Vengono
dapprima liberati il mughetto, la magnolia, la ginestra, il tiglio;
all’incremento olfattivo si aggiunge la frutta in fase di maturazione e un
allettante erbaceo.
PALATO: La
struttura alcolica contrapposta alla freschezza e la sapidità “saziano” le
aspettative di un vino immediato e piacevole. Nel finale le riproposizioni
olfattive lasciano il ricordo intenso dell’armonia di questo vino.

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